Verso un modello più ecosostenibile: il caso di Burberry

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Il settore tessile

Il Tessile-Abbigliamento rappresenta il terzo settore manifatturiero nazionale e costituisce un punto di grande rilievo economico per l’Italia. Con più di 50.000 aziende attive sul territorio vale circa il 10% del valore aggiunto del fatturato Italiano. Nonostante il suo ruolo prioritario a livello economico, il settore tessile è oggetto di forte attenzione riguardo la sostenibilità delle diverse fasi che costituiscono la sua filiera.

Durante una conferenza in Svizzera, la Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) ha tracciato un quadro preoccupante: il settore conduce ad uno spreco globale del 20% dell’acqua e del 10% delle emissioni CO2.

A causa dei numerosi scandali scoppiati recentemente nel mondo, le aziende hanno cominciato a seguire una via più ecosostenibile.

Cosa significa essere un’impresa sostenibile?

Essere un’impresa sostenibile in senso ecologico significa oggi « abbassare l’impatto ambientale delle proprie attività produttive, contenere i consumi, progettare e realizzare oggetti che per le materie prime usate, le modalità con cui sono stati lavorati, il comportamento a fine vita, diminuiscano l’impatto sull’ambiente. » Inoltre l’ecologia, si deve raggiungere l’aspetto « ethical » cioè il rispetto della salute dei lavoratori e dei consumatori, rispetto dei diritti umani, razionalizzazione dei processi creativi e produttivi, stimolo per innovazione e ricerca.

L’esempio inglese

Anche sotto il governo di David Cameron in Inghilterra, le aziende sono state coinvolte in questa battaglia della protezione dell’ambiente visto che rappresenta l’1,7% del Pil. Un giro d’affari che ogni anno produce 20,9 milioni di sterline (17,4 milioni di euro) e che vede impiegate 1,3 milioni di persone.

Il caso di Burberry

téléchargement@TheTelegraph.co.uk

Una pratica scandalosa

Negli anni 2000, la casa di lusso Burberry faceva incenerire gli avanzi di magazzino fra vestiti e accessori di lusso per tutelare la proprietà intellettuale delle creazioni ed evitare contraffazione o vendite sottocosto. Nel 2017, Times riporta degli invenduti pari a 31 milioni di euro, soldi che nel corso di 5 anni hanno raggiunto i 100 milioni.

Questa pratica crea una dura protesta soprattutto a causa delle conseguenze ambientali denunciate da gruppi ecologisti. Lu Yen Roloff di Greenpeace affermava che «nonostante i prezzi alti, Burberry non mostra alcun rispetto per i propri prodotti, il duro lavoro e le risorse naturali che vengono utilizzate per realizzarli. « La quantità crescente di over stock punta alla sovrapproduzione, e invece di rallentare la produzione, si inceneriscono vestiti e prodotti perfetti. È uno sporco segreto dell’industria della moda: Burberry è solo la punta dell’iceberg. »

Decisioni e partnership «green»

Come risultato Burberry ha preso una decisione storica: quella di abbandonare immediatamente la pratica di distruggere i prodotti invendibili ed eliminare anche le pellicce animali dalle sue collezioni.Una decisione che Greenpeace apprezza particolarmente: « la decisione di Burberry di non bruciare più le scorte in eccesso è un segnale importante di un cambiamento in atto nel settore della moda. Oltre 100 miliardi di capi sono prodotti ogni anno, ma il problema delle scorte in eccesso va risolto alla radice, rallentando la produzione e ripensando il business. »

Nella nota ufficiale si può leggere «Riutilizziamo, ripariamo, doniamo o ricicliamo prodotti invendibili e continueremo a espandere questi sforzi perché il lusso moderno significa essere socialmente e ambientalmente responsabili. L’amministratore delegato, Marco Gobbetti ha aggiunto che si tratta di una strategia che verrà messa in atto entro il 2022 per Burberry, una strategia vista come la chiave del loro successo a lungo termine attraverso delle collaborazioni e partnership con alcune organizzazioni. Una delle più recenti collaborazioni di Burberry è quella con la Make Fashion Circular Initiative della Ellen MacArthur Foundation, una partnership che punta verso un’economia circolare della moda ed a eliminare gradualmente gli impatti negativi dell’industria della moda e del tessile.

Benché sia difficile da credere Burberry cominciava a inserisci nella pratica «green» già nel 2010 quando ha aderito per la prima volta al « Ethical trading Initiative. » Nel 2016 l’impresa viene anche riconosciuta dal Dow Johnes Sustainability Index come azienda leader del settore « tessili, abbigliamento e beni di lusso » e un anno più tardi firma un partenariato con il Royal College of Art con il quale istituisce il Burberry Material Futures Research Group, per inventare nuovi materiali sostenibili e trasformare l’esperienza di acquisito del cliente. Le initiative di Burberry non si fermano qui. Nel 2017 ha inoltre stipolato una partnership con l’azienda di lusso sostenibile Elvis & Kresse per trasformare nei prossimi 5 anni, 120 tonnellate di scarti di cuoio in nuovi prodotti. L’azienda lotta anche per proteggere l’industria del cashmere in Afghanistan grazie alla partnership con Oxfam in Italia.

La nuova era di Tisci

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Bisogna sottolineare che la scelta di Burberry fa anche parte del più ampio programma di rinnovamento del brand guidato dalla creatività dell’italiano Riccardo Tisci. Nato nel 1974 a Taranto, Tisci approda in Burberry e sostituisce Christopher Bailey dopo oltre 10 anni trascorsi da Givenchy, marchio per il quale è stato direttore creativo dal 2005 al 2017. «Sono onorato e felice di unirmi a Burberry come nuovo Chief Creative Officer e di ricongiungermi con Marco Gobbetti. (CEO di Burberry) Ho un enorme rispetto per l’heritage britannico e l’appeal globale di Burberry e sono entusiasta del potenziale di questo marchio eccezionale. » Ad esempio, inizio agosto, cambia il logo dicendo addio al simbolo del cavaliere e al font « vintage. » Le stampe sono state sostituite da un nuovo logo più minimalista firmato Peter Saville e ispirato a una stampa Burberry del 1908.

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Tisci crea una nuova rivoluzione definita anche #newera. Il suo show che ha avuto luogo a Londra il 17 Settembre 2018 rappresenta un omaggio all’English heritage e a quello di Burberry, un messaggio che combina il formale del Burberry con lo street style e gli abiti da sera. Si deve inoltre aggiungere che il direttore creativo ha abbracciato l’idea fur-free e ha bandito le pellicce dalle sue collezioni.

Recentemente, la prima campagna di Riccardo Tisci è stata totalmente realizzata dai 6 fotografi britannici: Nick Knight, Danko Steiner, Hugo Comte, Peter Langer, Letty Schmiterlow e Colin Dodgson con le modelle protagoniste Stella Tennant, Natalia Vodianova, Fran Summers, Claudia Lavender, Rianne Von Rompaey, Irina Shayk, Sora Choi, Anok Yai, Darani, Matteo Ferri e Joe Plunkett. Tisci ha voluto soprattutto mostrare l’unicità delle foto e precisa che «è quando sono riunite assieme che raccontano veramente la diversità, l’eclettismo, l’inclusività e la bellezza di Burberry. » La parte che egli preferisce è il fatto che non ci sia distinzione fra soggetti indipendente dall’età, dal contesto sociale, dalla razza o dal genere.

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La sua collezione fa fronte ad un vero successo e chiude le vendite mensili con dei profitti pre tasse pari al 36% ovvero 174 milioni di sterline che sono in aumento del 3% e toccano 1.22 miliardi. Queste cifre hanno permesso all’impresa di ottenere un aumento del 2.3 % all borsa di Londra. « Abbiamo registrato buoni progressi nel primo semestre (…) avviando una strategia di trasformazione e riposizionamento, ma mantenendo il nostro focus su una maggiore disciplina finanziaria e operativa. »

Per finire, si può dire che Burberry rappresenta un’esempio per tutti i brand di lusso. La « nuova era » di Tisci fa prova di un grande avanzamento, la speranza di domani per un mondo più sostenibile, rispettoso dei diritti dell’uomo e della diversità. Pero la guerra non è stata vinta. Bisogna sorvegliare quanti sono i brand che si ispireranno di questa pratica.

Samoilov L.Valentina

Sitografia:

http://fr.burberry.com/notre-histoire/

https://tg24.sky.it/mondo/2018/07/19/burberry-abiti-moda-bruciati.html

https://www.greenme.it/consumare/mode-e-abbigliamento/28734-burberry-brucia-merci-invendute

https://it.fashionnetwork.com/news/Burberry-non-distruggera-piu-gli-invenduti-ed-elimina-le-pellicce-animali-dalle-sue-collezioni,1010935.html#.XD3VGs9Kjq0

https://www.ilsole24ore.com/art/moda/2018-09-06/burberry-aggiunge-tocco-ambientalista-suo-nuovo-corso-stop-pellicce-e-incendi-dell-invenduto-180932.shtml?uuid=AEAv0GlF

https://www.ilmessaggero.it/moda/news/burberry_riccardo_tisci_campagna-4269003.html

https://www.mffashion.com/news/backstage/la-nuova-burberry-di-riccardo-tisci-201809172120532289

https://www.pambianconews.com/2018/11/08/burberry-nei-sei-mesi-cresce-lutile-247258/

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